sabato 20 dicembre 2025 -
Sei il visitatore numero: 2.586.005
Fai diventare questo sito la tua Home Page Aggiungi questo sito tra i tuoi preferiti Contattaci  Facebook Twitter
COLLEGIO GALLIO
dal 1583
Una scuola per la Vita
P.L.O.C.R.S.
PROVINCIA LOMBARDA ORDINE CHIERICI REGOLARI SOMASCHI


Sede legale: 20121 MILANO
Piazza XXV Aprile, 2
Dipendenza: COLLEGIO GALLIO
Via T. Gallio, 1 - Como
Tel. 031 269302 - Fax 031 268877
segreteria@collegiogallio.it
C.F. e P.IVA 03145110155
Il Collegio Gallio risulta conforme ai requisiti di ISO 9001 / UNI ES ISO 9001:2000 per la progettazione ed erogazione di servizi di istruzione scolastica primaria e secondaria di primo e secondo grado.
Collegio Gallio


Home Page > Collegio Gallio > Il Collegio > Storia > Il Settecento > La soppressione dell'alunnato (1774-1787)

La soppressione dell'alunnato (1774-1787)

Giuseppe II sopprime l'alunnato

Rimasto solo sul trono imperiale, Giuseppe II intensificò ulteriormente l'opera di rinnovamento delle istituzioni. Ciò che riguardò il Collegio Gallio fu un decreto del 26 marzo 1787, in cui si ordinava che tutti i Collegi di Lombardia nei quali si educavano gratuitamente i giovani negli studi, fossero chiusi e i loro beni incorporati nel fondo per la pubblica istruzione. Il Collegio Gallio sarebbe tornato alla sua precedente condizione soltanto nel 1791. Ma ecco parte del famigerato decreto:

« Ill.mo e Rev.mo Sig.re Sig.re Pro.n Col.mo. Volendo Sua Maestà estendere le massime generali che già sono in corso ne'suoi Stati Ereditari di Germania, ha ordinato che siano incorporati al fondo per la pubblica istruzione tutte le rendite in origine destinate a mantenere gratuitamente la gioventù nei Collegi di Lombardia, per convertirla in tanti stipendi a favore degli studenti della R Università di Pavia, e però in conseguenza della relativa Sovrana disposizione deve cessare il Collegio Gallio, ed essere applicato quel patrimonio negli usi come sopra indicati...»

Dopo aver perduto l'alunnato, i padri somaschi si adoperarono affinché sopravvivesse almeno il convitto ed inoltrarono una domanda al governo al fine di ottenere in affitto i locali del Collegio per destinarli all'educazione di quei giovani che potevano sostenerne le spese. La proposta dei padri fu approvata e lodata dal governo.

 

L'alunnato durante il periodo della soppressione 

In Collegio, a partire dal novembre 1787 e cioè con l'inizio del nuovo anno scolastico era aumentato il numero dei convittori, dal momento che era divenuto disponibile il locale precedentemente occupato dagli alunni.

Il governo trasformò le entrate derivanti dall'assunzione dei beni del Collegio Gallio in borse di studio a favore dei giovani che ne avessero necessità, purché nati e residenti sul territorio imperiale.

Rimasero così esclusi tutti i giovani della Valtellina, soggetta ai Grigioni, e di quei territori svizzeri che facevano comunque parte della diocesi di Como; il loro posto fu preso da altrettanti ragazzi del milanese. Dalla fine del 1787, l'alunnato proseguì la sua vita fuori del Collegio.

 

Leopoldo II visita il Collegio Gallio

Morto Giuseppe II il 20 febbraio 1790 salì al trono il fratello Leopoldo II. Granduca di Toscana, il quale nel 1791 visitò la Lombardia. Venuto anche a Como, non mancò di visitare il nostro Collegio. Questa visita augusta avvenne il 10 giugno.

«Mentre Sua Maestà l'Imperatore Leopoldo va scorrendo per modo di visita la Lombardia Austriaca, portandosi pure a Como, fra gli altri luoghi di questa città da essa degnati di una sua amorevole visita e graziosa approvazione, è stata in questo dì, per noi felice e da rammentarsi mai sempre, il Collegio Gallio, avendo Ella voluto vedere ed attentamente osservare ognuna delle quattro camerate che li compongono. Sì per il bell'ordine ond'erono in esse schierati i signori convittori, e pel loro pulito e modesto atteggiamento, come pure per esser ogni cosa ben disposta e rassettata, non meno Sua Maestà che gli Arciduchini suoi degnissimi figlioli e Sua Altezza Reale l'Arciduca Ferdinando, che con dolci ed affabili maniere si trattenne ragionando con alquanti di questi signorini, han dimostrato tutti insieme una ben sensibile compiacenza e commendazione del nostro Collegio; la qual cosa risaputasi per tutta la città ci ha meritato la sincere congratulazioni ed i replicanti elogi della medesima».



Leopoldo II ripristina l'alunnato

Quando Leopoldo II ascese al trono d'Austria, tutte le città della Lombardia, tra cui Como, gli inviarono delegati per domandare l'abolizione delle molteplici gravose norme che il suo defunto fratello aveva emanato. Di temperamento più mite rispetto al congiunto, Leopoldo II prese in considerazione le richieste dei suoi sudditi e, tra le altre concessioni promise che avrebbe ridonata al Collegio la vita di pochi anni prima. Difatti nei primi giorni di settembre giungeva a Monsignor Vescovo la lettera seguente del Conte Wilzeck, Ministro Plenipotenziario della Lombardia Austriaca:

« Dovendosi in conformità delle sovrane risoluzioni di S.M. ripristinare il Collegio Gallio in Como sul piede che era prima della soppressione, devesi di conseguenza ripristinare la Congregazione dei Deputati che amministrava le sostanze di detto Collegio; e siccome il capo della medesima consta essere sempre stato Monsignor Vescovo per tempo di detta città; così pervengo V.S. Ill.ma e rev.ma di volersi compiacere subito di riunire la succennata Congregazione,..., dovendo però restar fermo il contratto del fabbricato dello stesso Collegio coi Padri Somaschi. Milano, 4 Settembre 1791.» 

 



Salva questo testoSegnala ad un amicoStampaTorna alla pagina precedente
Pontificio Collegio Gallio - Ver. 1.0 - Copyright © 2025 P.L.O.C.R.S. COLLEGIO GALLIO - Disclaimer trattamento dati personali - Powered by Soluzione-web