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Home Page > Collegio Gallio > Il Collegio > Storia > Il Novecento > Il primo dopoguerra Il primo dopoguerra
 Nel settembre del 1920 al rettore P. Francesco Salvatore succedette P. Carmine Gioia , e a questo nel 1922 P. Giuseppe Landini.
Nel 1924 venne rifatto il teatrino e si introdusse in Collegio il cinematografo, fatto che fu un avvenimento: «Sicuro: e proprio nostro, del Collegio. Una magnifica macchina, che m'ha detto il P. Ministro esser costata parecchie migliaia di lire, fabbricata apposta dall'officina elettromeccanica S. Giorgio di Sestri Ponente. Il film che per due ore tenne la nostra attenzione riproduceva la "Vita di Mosè" e fu un succedersi meraviglioso di paesaggi orientali, di paludamenti magnifici, di scene pittoresche. Quando si andò a letto fluttuava ancora d'innanzi alla nostra fantasia commossa la visione rievocata di quei fatti così lontani, il cui svolgimento però ci tocca tanto intimamente»(Associazione Ex-alunni, Gallio 1983, 50° dell'Associazione e 4° centenario della fondazione, pag. 50).
Nel 1925 il Collegio fu rallegrato da un avvenimento, che date le sue circostanze, si può definire veramente straordinario: l'erezione del monumento ai Caduti, inaugurato il 10 maggio, alla presenza di sua Altezza Reale Adalberto di Savoia, Duca di Bergamo, benedetto da Sua Eccellenza Monsignor Vescovo, con discorso di presentazione del P. Rettore, e discorso ufficiale del poeta Giovanni Bertacchi, Professore di lingua italiana alla Regia Università di Padova, già alunno del Collegio.

   
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