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COLLEGIO GALLIO
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Gli anni dal1904 al 1915

Alcune notizie in breve
 
 
Durante la seduta del 6 luglio 1900 l'Amministrazione del Collegio recepì il seguente consiglio della Relazione Pratesi: «Ad accrescere sempre più l'incremento del Collegio, sarebbe giovevole l'istituzione anche di posti semigratuiti, estendendo il beneficio dell'Opera Pia Gallio a quelle famiglie di condizione civile che, senza essere in estrema strettezza, non sono in grado di sostenere tutto l'aggravio delle spese per l'istruzione e l'educazione dei loro figli ». Secondo questo principio furono allora convertiti una decina di posti gratuiti in una ventina di posti semigratuiti.
 
Nel settembre 1905 il rettore p. Pietro Pacifici venne nominato p. generale dei Padri Somaschi e avrebbe potuto fermarsi a Roma ma preferì ritornare al suo Collegio a Como.
 
Nello stesso anno (il 5 gennaio 1906) giunse nella diocesi di Como il nuovo Vescovo Monsignor Alfonso Archi essendo stato il suo predecessore, Monsignor Valfrè, trasferito a Vercelli. Il giorno 6 febbraio 1906 il nuovo Vescovo giunse senza preavviso in Collegio dove fu accolto dal p. rettore, dagli altri padri, dai professori e dagli alunni. La visita fu breve e il vescovo alla fine fu molto soddisfatto e promise di tornare.
 
Nel 1905 p. Pacifici aveva chiesto a papa Pio X, tramite p. Giovanni Muzzitelli rettore dell'Istituto degli Orfani in Roma, una benedizione speciale per il pontificio Collegio Gallio. La benedizione arrivò e ben presto giunse la notizia dell'invio da parte del papa di un medaglione di bronzo con l'effige di Sua Santità.
 
 
 
Costruzione di un nuovo fabbricato a ponente
 
 
Il 15 gennaio 1906 il Consiglio di Amministrazione deliberò la costruzione di un nuovo fabbricato a nord-ovest del Collegio fra le vie Tolomeo Gallio e Barelli.
 
I lavori iniziarono nel marzo 1906 quando furono terminate tutte le pratiche necessarie. Intanto era sorta l'idea di allestire tra il nuovo fabbricato e la palestra un locale per i bagni e di allungare la palestra (costruita nel 1891) per ridurla anche a uso di teatro.
 
Tutti i lavori terminarono entro i primi di maggio del 1907.
 
 
 
 
Il Collegio dichiarato monumento nazionale
 
 
A coronamento degli abbellimenti e apportati alla facciata e nel cortile interno del vecchio caseggiato del Collegio, il 23 maggio 1912 giunse l'avviso ufficiale che il Ministero della Pubblica Istruzione aveva dichiarato il palazzo Gallio ora Collegio Gallio monumento nazionale.
 
La notizia fece a tutti molto piacere, tanto che il giorno 31 di maggio uscì su La Provincia di Como un articolo a riguardo. In tale articolo la costruzione del palazzo venne attribuita al Cardinal Tolomeo, mentre sappiamo che fu fabbricato verso la fine del 1600 su disegno dell'architetto Silvio Silva di Morbio Inferiore presso Chiasso.
 
 
 
 
Il rettore Pacifici nominato Arcivescovo
 
 
Intanto che le cose del Collegio procedevano così bene grazie all'opera del rettore p. Pacifici, il 24 agosto1912 giunse la notizia della sua nomina a Arcivescovo di Spoleto. Se all'inizio un avvenimento di tale portata riempì di gioia i padri, gli amministratori e i professori del Collegio ben presto però subentrò lo sgomento per la dolorosa perdita di un tale rettore. La notizia non era inattesa visto che p. Pacifici in precedenza era stato incaricato dalla Santa Sede di compiere diverse visite apostoliche e aveva svolto tali compiti nel migliore dei modi.
 
Il nuovo Arcivescovo fu consacrato il 27 ottobre a Roma, nella parrocchia dei Padri Somaschi di S. Maria in Aquiro. Il 9 febbraio 1913 fece il suo ingresso a Spoleto.
 
Il nuovo rettore del Collegio Gallio fu p. Vincenzo Sandrinelli.
 
 
 
 
La campanella
 
 
Sul mattino del 27 febbraio 1914 la campanella, che segnava tutte le variazioni dell'orario dei convittori, dopo 154 anni di zelante e assiduo lavoro, quasi presa da stanchezza, si ruppe. Chissà a quante migliaia di alunni quella vecchia campana aveva interrotto i placidi sonni, e le liete ore della ricreazione, per chiamarli alla Chiesa, allo studio, al refettorio, al passeggio. Fu necessario farla rifondere dalla ditta Prumeri di Valtellina, conservandone il metallo che ricorda il miracolo di S. Giovanni da Meda, e rimetterla al suo posto.
 
 
 
 
Una serie di lavori
 
 
Nel anno 1913 l'Amministrazione decise di compiere una serie di lavori, messi poi in esecuzione negli anni 1914-1915, per migliorare l'igiene e il decoro dell'Istituto. Venne costruita un lavanderia a vapore, nei dormitori furono messi nuovi lavabo e si sostituirono i pavimenti nel refettorio grande e in alcuni dormitori.
 
Si cominciò a introdurre l'illuminazione elettrica nei dormitori e poi negli altri locali visto anche che durante la guerra venne a mancare il gas.
 
Fu poi sostituita la vecchia cucina e l'impianto dell'acqua a serbatoio fu rimpiazzato da quello collegato direttamente alla rete idrica. Infine furono introdotti i termosifoni ad acqua calda che con il loro tepore fecero diminuire i malanni portati dalla stagione fredda.


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